ABDICAZIONE DEGLI ADULTI

 

Fonte: PERCORSI N. 26 - FEBBRAIO 2003/X

 

Ancora una volta i giovani sono venuti alla ribalta della pubblica opinione.

Si è parato di loro, hanno parlato di sé.

Si sono messi in giro dei termini grossi: libertà, personalità, autonomia, ecc.

Si sono fatte affermazioni di rifiuto di ogni “dogmatismo”, poiché la verità è semplicemente “problematicismo” e “divenire”.

Si sono resi tenui – forse invisibili – i confini tra lecito ed illecito, nel campo morale.

Quello che preoccupa è soprattutto – anche tra i cattolici – la carenza di Idee Chiare e di posizioni precise.

Se si vuole avviare un discorso sulla educazione è necessario almeno ammettere che occorre l’esistenza di un educatore e di un educando: con un rapporto di dialogo e di osmosi.

Chi educa ha – per preparazione, cultura, età, esperienza – il compito di guidare l’educando, di aiutarlo nello sviluppo intellettuale e morale.

L’educando “dipende” dall’educatore senza che venga menomata la sua dignità di persona libera.

Educare non significa coartare, rinserrare, impicciolire, ma aiutare il ragazzo a prendere coscienza delle proprie risorse e ad insegnarli il buon uso della propria libertà.

L’opera educativa deve diminuire man mano che l’adolescente cresce, fin al giorno in cui questi potrà camminare da solo.

E’ grande l’educatore che sa scomparire al momento opportuno.

L’arte dell’educare richiede intuizione dei bisogni dei giovani, compressione, amore, pazienza.

E’ costruzione dell’uomo, ma nasce da Dio. Educare hoc est ad Christum adducere (S.Carlo).

Educare vuol dire condurre a Cristo.

A questo compito – il più valido ed urgente – sono chiamati i genitori, i sacerdoti, gli insegnanti.

Nessuno di loro può rinunciarvi, senza tradire la propria vocazione ed i giovani medesimi.

Per questo è delittuoso abbandonarli – in nome talora di presunte libertà – alle loro acerbe esperienze, ad autonomie incontrollate, a presuntuose ribellioni.

Oggi troppi cedono – per pigrizia, per paura di essere accusati “fuori dei tempi” – sotto la pressione di una opinione pubblica abilmente orchestrata e “lasciamo fare”.

C’è una abdicazione degli adulti: c’è un tradimento di anime